Domanda:
Nel
volume "Le Memorie di un Esseno" (di M. Givaudan), si sostiene che
Gesù Cristo non sarebbe morto in seguito alla crocifissione, ma in seguito e
per cause del tutto naturali. Cosa potremmo pensare di una simile teoria che è
certamente contraria a quanto insegnato dalla Chiesa?
E'
certamente interessante osservare come tutti i più grandi personaggi vissuti su
questa Terra abbiano dato adito a qualche tipo di leggenda relativa alla loro
vita. Si vedano, ad esempio, il conte di Saint Germain ed Hermès Trimegisto.
Uomini strani, incompresi dai loro simili, non perché fossero un mistero in sé,
ma perché nessuno riusciva a scorgere la loro naturalezza. Gesù fu l'essere più
semplice e naturale (nel senso più ampio) del mondo! Ma gli uomini, in genere,
sono complicati e non possono comprendere la naturalezza e la semplicità!
Possiamo
considerare Gesù come morto o tuttora vivente? Per stabilire se Gesù è morto,
dovremmo prima chiederci in cosa consista questo fenomeno chiamato morte. Per
un Iniziato la morte non significa assolutamente niente. Se interrogate voi
stessi circa il significato della parola morte riceverete certamente un
messaggio diverso a seconda dei concetti che intrattenete nella vostra mente
nei confronti di questo fenomeno. Potreste perciò concludere che Gesù è sempre
vivo, che è morto solo il suo corpo fisico, oppure che è morto nel senso più
completo! Tutto dipende da come voi intendete la morte e ciò che essa
rappresenta.
Per
arrivare alla risposta vi dirò che il corpo di Gesù è stato separato da ogni
forma di vita fisica, questo, per voi, potrebbe essere inteso come morte. Se il
fatto di cadere in un sonno un poco più profondo equivaleva per i suoi
discepoli a ciò che chiamiamo morte, allora Gesù si può considerare morto. Ma
siccome non si trattava di una morte nel pieno senso della parola, si può anche
dichiarare che Gesù non è affatto morto in quell'occasione.
Punti
di vista cosi discordanti dipendono solo dal significato attribuito alla parola
morte. Per risolvere questo enigma bisogna capire che la morte in sé non ha
significato per un Iniziato. Questo è un dilemma che si pongono solo gli uomini
normali, i mortali, e non certamente coloro che avendo raggiunto il grado di
Iniziati si possono considerare immortali!
Gesù non è morto
sulla croce
No,
Gesù non è morto sulla croce! Una cosi scarna affermazione può però confondere
le idee: non tutti avranno chiaro il significato di parole come morte,
resurrezione e vita eterna. La Crocifissione altro non era che l'ultima tappa
del passaggio del Cristo sulla Terra. Quando un essere vuole definitivamente
abbandonare l'aura terrestre deve farlo con tutti i suoi corpi e, per poterlo
fare, è necessario del tempo per riunire tutti gli atomi-seme dei differenti
veicoli di cui si è servito (eterico, astrale, ecc.). Questo lavoro provoca uno
stato di catalessi che può anche essere interpretato come morte da chi si
limita a guardare il fenomeno in modo superficiale.
Ma
il fenomeno non si esaurisce così. Per un vero Iniziato non si tratta soltanto
di lasciare il corpo fisico. Perché? Perché se il corpo fosse lasciato ai
discepoli l'Iniziato non ne sarebbe libero nella sua vita divenuta eterna. E'
per questo motivo che ogni Iniziato al termine del suo ciclo deve passare
attraverso una forma di morte definitiva in cui il corpo fisico subisce una
disintegrazione totale prodotta da un fenomeno somigliante a quelli prodotti
dall'elettricità.
Come
è possibile un tale fenomeno? Non è certo causato da una legge che diventa
operante non appena l'Iniziato è totalmente realizzato. Si tratta di una legge
fisica che regola interiormente il nostro corpo e il disgregarsi, senza
lasciare alcuna traccia del corpo fisico, è una cosa possibile per l'uomo che
ha raggiunto un certo traguardo.
Questo
è l'unico tipo di morte che l'uomo dovrebbe conoscere. Ognuno dovrebbe essere
in grado, quando lo desidera, quando ritiene che il suo tempo sia terminato,
quando pensa di non aver più niente da imparare, o da fare in questo mondo
terreno, di disintegrare le sue cellule fisiche. Ciò accade senza alcuna
esplosione o implosione: tutto avviene secondo l'ordine stabilito dal Verbo che
in lui coabita: verbo che struttura ogni atomo ed ogni cellula in un
determinato organismo. Quando è giunto il momento ogni atomo, ed ogni molecola,
vengono liberati dalla struttura organica e ritornano a far parte dell'energia
cosmica che circostante.
Cosa
avviene durante questo fenomeno? C'è una super dinamizzazione di tutte le
molecole ed il corpo entra in uno stato di altissima vibrazione che l'occhio
umano non può percepire. Questa vibrazione si intensifica sempre più finché le
molecole si separano e le leggi fisiche di coesione che prima le aggregavano
vengono annullate. Nel preciso momento in cui gli atomi e le molecole
cominciano a dissociarsi tutto il corpo fisico diventa impalpabile ed
invisibile.
Noi
tutti, infatti, esistiamo ed abbiamo un corpo percettibile nella misura in cui
milioni e milioni di molecole sono riunite insieme per formare il nostro corpo.
Quando questi elementi si liberano e tornano a far parte dell'invisibile
infinito, il nostro corpo fisico non esiste più!
Gesù
ha disintegrato il suo corpo ma ne ha creato un altro
Allora
Gesù è morto? Si e no! dipende dal vostro modo di pensare. Di certo Egli è
entrato nel vero Regno ove è vivo tuttora. Ma è ancora presente tra noi in
maniera fisica? Questa è una domanda in cui Gesù, l'Iniziato, propone un
dilemma che mette tuttora alla prova il sapere del mondo.
Quale
è la risposta? La più semplice, Egli ha abbandonato il suo corpo fisico,
disintegrandolo, e con l'energia che si è liberata in questo processo si è
creato un altro corpo. Solo agli Iniziati è però concesso di sapere come Egli
abbia potuto apparire prima in un luogo, e poi in un altro.
Attualmente
Gesù non ha alcun compito che riguarda il contatto pubblico, ovvero di
esteriorizzare la Gerarchia. Egli, con l'aiuto di altri Iniziati, sta
preparando quello che sarà il Nuovo Ordine Sociale nell'Età d'Oro che deve
venire.
Egli
sta preparando dei discepoli affinché siano motivati dall'Amore e dalla
Saggezza e perciò sufficientemente forti e pronti al sacrificio. Saranno queste
qualità che permetteranno loro di diventare i nuovi dirigenti, la Gerarchia del
mondo futuro.
(Maestro Pastor, Conferenza 14.06.86)
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